Prof. Domenico D'Ugo

Dieta per il cancro over 75: mangiare bene, per poter affrontare meglio le cure di un tumore

Affrontare un tumore e le relative cure richiede un fisico forte, che purtroppo molto spesso le persone anziane non hanno. Ma presentarsi all’appuntamento dei trattamenti, sia chirurgici che di chemioterapia, con una forma fisica appropriata, ha importanti ricadute sulla buona riuscita delle terapie e riduce le complicanze, come dimostrano i risultati di uno studio appena pubblicato da Nutrients da esperti della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

La ricerca è andata ad esaminare gli effetti di un protocollo nutrizionale perioperatorio (NutriCatt) in un gruppo di 302 anziani over 75, sottoposti a intervento chirurgico per tumore del colon retto tra il 2015 e il 2020.

 

“Nel 2015 presso il Policlinico Gemelli – ha spiegato la professoressa Maria Cristina Mele, Responsabile UOSD di Nutrizione Avanzata in Oncologia, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e professore aggregato di Scienze tecniche dietetiche applicate, Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma – è stato stabilito un percorso di accompagnamento dei pazienti con tumori del colon, per prepararli a sopportare un grande intervento chirurgico. In questo lavoro siamo andati a vedere quali fossero le condizioni nutrizionali dei pazienti più in avanti con l’età, valutando durata del ricovero e complicanze post-operatorie. I risultati dimostrano che, nei pazienti sottoposti al protocollo NutriCatt, non ci sono differenze significative nelle complicanze post-operatorie, rispetto ai più giovani”.

 

“Poter offrire ad un paziente più anziano un percorso di sostegno non solo psicologico e procedurale, ma anche nutrizionale è la strada da seguire – ha commentato il professor Roberto Persiani, Responsabile UOS di Chirurgia Oncologica Mini-invasiva, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e professore associato di Chirurgia Generale, Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma. In futuro, questo approccio diventerà sempre più diffuso perché lo stato nutrizionale che riduce le complicanze, rende non necessarie tutte quelle misure di sostegno che ancora oggi vengono utilizzate in molti ospedali, quali la fluido-terapia post-operatoria, gli antibiotici, l’utilizzo di sistemi di monitoraggio quali drenaggi addominali o cateteri vescicali”.

 

“La preabilitazione basata su criteri scientificamente solidi, l’attenzione ai fattori tecnici ed anestesiologici nel corso dell’intervento e la più rapida ripresa delle funzioni fisiologiche – ha aggiunto il professor Domenico D’Ugo, Direttore della UOC di Chirurgia Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Professore Ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica e attuale presidente della European Society of Surgical Oncology (ESSO) -, sono i capisaldi di un protocollo vincente al quale oggi, grazie a ‘NutriCatt’, viene aggiunta una componente di immuno-nutrizione, con risultati promettenti nel controllo della malattia oncologica”.

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