Prof. Domenico D'Ugo

Il futuro della chirurgia robotica

L’idea di sviluppare robot controllati a distanza per effettuare interventi chirurgici è nata negli anni ’70, sullo stimolo della NASA per fornire assistenza medica agli astronauti in missione.

Questa prima concettualizzazione non ha avuto seguito, principalmente a causa della grande distanza che separa la terra e gli astronauti nello spazio, ma sono cominciati gli studi per avere soluzioni a distanza più breve sulla terra. Come già successo per molte innovazioni tecnologiche, i primi sviluppi di chirurgia robotica sono avvenuti nell’esercito. Negli anni ’80, l’esercito americano ha sviluppato per la prima volta prototipi di robot che potevano essere controllati a distanza per operare sui soldati. Era chiaro per i militari che la telechirurgia avrebbe consentito assistenza medica e cure ai soldati sul campo, aumentando al contempo la sicurezza. Infine, nel 1984 si è svolto il primo intervento di chirurgia ortopedica assistita da robot presso l’UBC Hospital di Vancouver. Il ruolo principale del robot, chiamato Arthrobot, era quello di consegnare gli strumenti chirurgici al chirurgo a seguito di un comando vocale. Un anno dopo, si potevano contare oltre 60 interventi chirurgici artroscopici con Arthrobot.

Abbiamo fatto molta strada da Arthrobot, e in particolare con il sistema chirurgico Da Vinci che ha operato su oltre 7 milioni di pazienti in tutto il mondo dalla sua commercializzazione nel 2001 che ad oggi conta circa 5.500 robot che operano negli ospedali di tutto il mondo. I robot consentono interventi chirurgici minimamente invasivi e sono utilizzati principalmente per operazioni che richiedono un’elevata precisione che vanno dalla chirurgia cardio-toracica, uro-ginecologica a quella addominale.

 

Quali sono i vantaggi della chirurgia robotica?

Sicuramente, una maggiore precisione e destrezza, nonché la loro capacità di accedere a siti anatomici particolarmente ristretti.

Se l’evoluzione della robotica in chirurgia è avvenuta abbastanza velocemente, il futuro dei robot in sala operatoria sembra altrettanto promettente in termini di capacità con lo sviluppo di nanorobot.

Tuttavia, queste innovazioni sono accompagnate da diversi punti interrogativi come il livello di autonomia, l’accettazione da parte dei pazienti, nonché le barriere legali ed etiche. Anche se i robot non sostituiranno completamente i chirurghi in sala operatoria in qualsiasi momento, continueranno sicuramente ad assisterli e a migliorare le loro capacità.

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